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Accade di nascere in modo pressoché improbabile. Conseguenza immediata: affrontare, da fanciullo, passaggi dif?cili, situazioni strambe. Imbattersi, per esempio, nella voce di un gemello bellissimo anche se mai emerso alla luce del sole. Subirne fascino, voce e rimpianto. E rimorso. Raccogliere storie, in sua compagnia, per giorni e stagioni, su e giù per colli e pianure alla ricerca di orizzonti e di lune, desiderando le tinte del mare. Ma in attesa della neve. Territori di gente a caso e affetti per sempre. Territori da riconoscere, conquistare, trasformare in memoria. È la rara eppure normale bellezza di prendersi, invecchiando, i vizi e gli omaggi di parentado, amici e incontri occasionali. Musi e vite da cani. La forza, in?ne, cocciuta e rassegnata di esistere ?no a quando arriva Matisse. Che apre le porte della casa esclamando: "Entra pure, ora è tua". Tutto questo, e molto altro, nella Ballata scritta da Miroglio lungo i con?ni misteriosi e mobili fra Roero, Monferrato meridionale e Langa.