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L'identità dell'uomo è una forza dinamica in perenne tensione tra le certezze inseguite dalla scienza e gli orizzonti sempre nuovi immaginati dalla letteratura. Questa è la tesi di Jacob Bronowski, che con un originale esperimento di sintesi prova a esplorare i codici profondi di queste due discipline, scoprire in che modo dialogano e cercare ciò che le accomuna. E come in un gioco di specchi racconta di una scienza capace di cogliere l'unicità dell'uomo mantenendo intatti l'esattezza e il rigore del proprio metodo, e di una letteratura come infinita riserva di "altri da noi", in grado di disegnare una mappa dei sentimenti e delle pulsioni umane paragonabile per completezza a un sistema scientifico. Senza però pretendere di fornire certezze immutabili perché, in fondo, l'identità dell'uomo è un dilemma eternamente insoluto e una società convinta di non aver più bisogno di cercare la verità è una società autoritaria.