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"Di qui ascolto il deserto, di qui la libertà. Le montagne lontane ed il mare, le voci". Scrive Rocco su uno dei disegni realizzati nel carcere di Lagonegro dal 22 aprile al 13 novembre del 1986. Tutta la raccolta è impregnata di nostalgia del mondo esterno, di preoccupazioni relative allo stato di recluso, di desiderio di recuperare la normalità del vivere quotidiano. I disegni diventano documentazione della vita carceraria che si svolge in condizioni alquanto precarie, dove bisogni semplici diventano problemi da risolvere, dove il tempo è spesso sinonimo di noia o di ricordo e lo spazio lo devi allargare con la fantasia.