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«La pubblicazione che l'Associazione Il Rivolo dedica a don Cesare Caon (1886-1984) è un tributo al parroco che più di ogni altro ha lasciato un segno duraturo a Rio San Martino di Scorzè. Giunto in parrocchia nel primo dopoguerra vi è rimasto per 47 anni fino alla morte. Un vero primato, non solo per il tempo trascorso, ma soprattutto per il bene che ha saputo infondere. Il titolo è esemplare perché, rievocando le prime parole proferite dal sacerdote presentandosi ai suoi fedeli, sintetizza la trepidazione dell'uomo e l'abbandono in Dio del pastore. Don Cesare nel corso del suo mandato ha parlato poco ma ha operato molto e non vi è ambito dell'attività pastorale a Rio che non rechi i segni della sua azione: è stato il buon seminatore che non ha tralasciato alcun tipo di terreno. Semente che è germogliata e da cento anni non smette di portare frutto perché, come ha scritto il primo sacerdote originario di Rio Don Gino Gomiero parlano di lui le grate dei confessionali [...] parlano di lui persino le pietre delle opere parrocchiali e soprattutto le nostre anime, le nostre coscienze, i nostri cuori che hanno ricevuto la sua opera sacerdotale e la sua azione pastorale.» (P. Miotto)