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Alessandro Gasbarri ricomincia dal colore, e la cosa mi sorprende non poco dopo la sua mostra Aufheben, il superare conservando, presentata lo scorso anno alle Scuderie Aldobrandini di Frascati, in cui protagonisti delle opere erano oggetti dimenticati, da lui riassemblati in un crescendo concettuale che restituiva loro un senso. Che vi fosse in lui una impellente urgenza di pittura era emerso tra le pieghe, soprattutto nell'esplosione cromatica dei tre dipinti "Ipocondria sociale. Il Bene, Il Male, La Guerra", sperimentazione sulle notevoli possibilità espressive dei coloranti farmaceutici usati in medicina. In questo nuovo ciclo di 25 tavole di piccolo formato, rigorosamente disposto come un esercito di disciplinati soldati in campo lungo il perimetro delle Scuderie di Palazzo Ruspoli a Nemi, Alessandro ripropone una danza di segni, in cui ogni tavola si presenta come una variazione sul tema, all'interno di un ritmo basato sul numero 5: 5 lavori di 5 differenti inchiostri/colori: nero, rosso, verde, viola, azzurro.