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"Per rifare un mondo è necessario preparare nudo il terreno", dice Quasimodo ai giovani che sono i destinatari principali dei "Colloqui con i lettori" su "Tempo" (1964-1968). In anni di mutamenti epocali nella cultura, nella ideologia, nel costume, egli sembra anticipare diverse idee di Pasolini, critico come è di fronte al nuovo potere della televisione e dei media. Quasimodo non rinuncia però alla sua fede nel progresso dell'uomo e nel ruolo dell'intellettuale.