Tab Article
Alle 19.42 dell'8 settembre 1943 il maresciallo Pietro Badoglio annunciò via radio la firma dell'armistizio con gli Alleati, ma a Cefalonia, dopo pochi attimi di gioia per la fine della guerra, i militari italiani precipitarono in un vero incubo, ricevendo l'ultimatum dei tedeschi di consegnare loro tutte le armi. Particolarmente sanguinosi furono i fatti che si svolsero nell'isola, dove erano di stanza molti soldati della Divisione Acqui, i quali si opposero alla cessione delle armi imposta dai tedeschi subendo. A dispetto dell'inferiorità numerica i militari della Wehrmacht ebbero la meglio grazie all'intervento aereo degli Stukas della Luftwaffe, che bombardarono senza sosta le postazioni tricolori di artiglieria e fanteria. Finché, il 22 settembre, il generale Gandin alzò bandiera bianca. Seguirono crudeli rappresaglie e fucilazioni di massa, con gli ufficiali italiani sterminati senza pietà. Il presente volume ripercorre quei tragici eventi attraverso i ricordi di chi a Cefalonia perse la vita e di chi riuscì invece a scampare a un eccidio che, ancora oggi, è foriero di troppe domande e polemiche.