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L'autore, nato a Jolanda di Savoia (Ferrara) il 18 maggio 1933, racconta con penna ora tenera, ora tagliente la sua vita rocambolesca dedicata alla famiglia, alla politica e allo sport. Da quando, bambino con le braghe corte, consegna a Ostellato e Migliarino i messaggi degli antifascisti durante la Resistenza e si prende gioco sia dei tedeschi facendo - tra le altre cose - affondare un sergente in un letamaio, sia delle guardie vallive pescando di frodo le anguille senza farsi mai acchiappare. Fino ai primi amori tastati nel buio di un cinema o sui carri del fieno, per arrivare alla riforma agraria, al matrimonio con Emma e all'assunzione in ospedale, agli incontri con Pietro Nenni e Palmiro Togliatti che lo incitano a proseguire nel suo impegno di sindacalista e comunista progressista («La sinistra amministra male la cosa pubblica. Gente poco adatta dirige tutta la produzione ferrarese», «Mi viene il primo dubbio sul comunismo e mi dico: "Se questo è il comunismo reale io non ci sto"» sarà il filo rosso che annoda le sue pagine più deluse). Con fotografie inedite di Ferrara e della sua provincia, su carta patinata, dal 1938 a oggi.