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La critica genetica si impone negli anni settanta come evoluzione dello strutturalismo, sottoponendo ad analisi il processo creativo stesso attraverso lo studio dei manoscritti moderni. L'analisi dei documenti preparatori, di appunti di revisione e di versioni manoscritte, anche inedite, di alcuni romanzi di Raymond Queneau, permette di individuare le costanti della scrittura queniana come l'imposizione di una struttura numerica, la distribuzione dei personaggi, l'imposizione di una rima semantica e la progressiva saturazione dell'intrigo.