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Erminio Narri è un giurista che lavora in una biblioteca di teologia, oppresso dal peso di libri di cui disprezza il contenuto, angosciato dalla prospettiva di passare in quell'antro indesiderato il resto dei suoi giorni. Il momento del riscatto sembra arrivare quando riceve inaspettatamente la lettera di un anziano nobiluomo meridionale, che lo invita a recarsi presso la sua avita dimora per discutere di un "affare urgente e segreto". Allettato dalla proposta, non esita un momento a licenziarsi, fare i bagagli e partire alla volta del decadente palazzo per abbracciare un futuro ridivenuto intrigante. E sarà proprio la trattazione di quest'oscuro progetto ad avvincere i protagonisti in un comune destino, che li porterà ad accettare definitivamente il peso della propria inettitudine morale e materiale. I due, apparentemente così diversi, si scopriranno vicini, entrambi pervasi nel profondo dell'animo da una solitudine alla quale hanno cercato di dare maldestramente sollievo con l'ansia del successo e una vana aspirazione di rivincita. Un libro che s'impone come un ponte rotto fra le sponde del passato e del presente, un'invettiva contro la seduzione del denaro e un ammonimento sull'inconsistenza dei desideri di gloria e sulla pericolosità dell'ambizione del potere.