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Quando ci si imbatte in antiche leggende e agiografie di santi, com'è quella di san Pellegrino in Alpe, bisogna innanzitutto ricordare che questi scritti non si preoccupavano di rappresentare la realtà, ma che avevano una funzione pedagogica, narrando, attestando quel che si doveva sapere o credere attraverso un insieme di immagini dimostrative. Praticamente, correggevano la realtà per trarne quel che serviva a infondere un ammaestramento morale. È un tipo di produzione letteraria non concreta, (come del resto non era realistica la pittura, che raffigurava esclusivamente dei simboli, aderendo a formule convenute), basata su una serie di racconti che riproducevano quel che la società voleva e doveva essere. Il libro contiene la copia anastatica del "Compendio della vita di San Pellegrino" scritto nel 1755 da Pellegrino Rossi, già autore nel 1736 della "Vita di San Geminiano, vescovo e protettore di Modena".