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Ci sono persone che si dicono religiose, ma la loro idea di Dio è deista. Non negano che esista, ma la loro considerazione di lui è assai modesta, quasi ininfluente sulla realtà. Il Dio di Turrettini invece interagisce con la storia e leggere quanto l'autore scrive sui "decreti" aiuta a ritrovare un'idea di Dio vigorosa, capace d'andare contro i luoghi comuni, che lo dipingono in maniera sdolcinata e romantica. Allora non si scopre solo come Dio eserciti la sua volontà nei confronti del mondo, ma anche come debba essere pensato un tema così impegnativo e controverso come la predestinazione. Con Turrettini si toccano gli apici della riflessione teologica su un tema così complesso. Le posizioni dei cattolici e degli arminiani sono analizzate e messe a confronto con l'insegnamento biblico e con la storia, per offrire una prospettiva teologica che tenga veramente conto di chi sia Dio. Davanti alle sue elaborazioni, certi luoghi comuni impallidiscono, mentre appare la finezza e la lucidità del suo lavorìo teologico. La certezza della salvezza è presentata come "conforto delle coscienze afflitte, non per blandire la sicurezza dei profani". N'emerge un'idea di Dio limpida e rasserenante, nutrita da una rigorosa lettura della Scrittura.