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"Ancora uno pseudonimo!" diranno in nostri affezionati lettori, appena reduci dal "Mondo alla rovescia" di "G. Amato". Ebbene sì, visto che questo modo di palesarsi-nascondersi era evidentemente di gran voga nella Sonzogno dei primi anni '30, che abbiamo tanto sistematicamente esplorato in questa ricerca sulla protofantascienza italiana. Ma questa volta del vero autore del testo sappiamo (quasi) tutto. Intanto, la sua identità è certa: si tratta di Antonio Prestigiacomo, italiano, siciliano, palermitano, autore di molti libri, alcuni dei quali sottoscritti appunto come "Ciro Kahn". Compiuta la "scoperta" abbiamo cercato di documentarci sulle altre opere del nostro. Quella per noi di particolare interesse non poteva che essere "L'uomo di fil di ferro", anche perché si inseriva perfettamente in un filone interessante, quello della cosiddetta "intelligenza artificiale". Infine, abbiamo verificato il testo apparso sulla rivista "Giornale illustrato dei viaggi" a puntate, fra il 1930 e il 1931, con quello in volume (1932) e - riscontrate differenze minime fra i due testi - abbiamo deciso di prendere come base quello in volume, all'apparenza ed evidenza più accurato e maturo.