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Francia, anni Trenta. In una cittadina di campagna, cinque giovani studenti, "infervorati da ogni chimera", si invaghiscono perdutamente d'una ragazza dai tratti esotici, la cui famiglia, arroccata in un castello, conduce una vita stravagante e piena di misteri. Chi è la ragazza? Un'altezzosa bohémienne? O piuttosto una spia, intrigante e seduttiva come Mata Hari? Per saperne di più, i suoi intrepidi pretendenti decidono di organizzarne il sequestro. L'impresa, più strampalata che criminale, è una spassosa commedia degli errori. Da quel momento la storia diventa un viaggio nella memoria, intessuto di disincanto e "di una nostalgia che ci travagliava tutti"; una "recherche" dove ai ricordi di luoghi, atmosfere e amici perduti s'intrecciano vicende d'un raffinato umorismo, fino all'inatteso epilogo, di tragica bellezza. Pubblicato per la prima volta in Italia, "Gli amanti di Mata Hari" è il ritratto di una spensierata vita di provincia che oggi non c'è più, capace di infondere nel lettore una invincibile tenerezza.