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Prima nell'esercito austriaco, poi con i Savoia in tutte le guerre d'Indipendenza, Achille Angelini aveva un carattere focoso e reagiva alle offese sfidando gli avversari a duello. Dopo aver ucciso un uomo e averne ferito un altro, venne allontanato dall'esercito. Così si dedicò alla stesura di questo Codice cavalleresco per spiegare ai gentiluomini (soltanto a loro era consentito di lavare nel sangue le offese) tutte le regole della singolar tenzone. Su pagine intrise di un involontario umorismo, cataloga, elenca, codifica i vari tipi di affronti (offesa grave, gravissima e persino atroce) per poi passare alla scelta dei padrini, delle armi e del modo di servirsene. Una lettura coinvolgente che termina sui micidiali duelli a oltranza, che si concludono soltanto con la morte di uno dei contendenti.