Tab Article
Sono passati sessant'anni da quando i Trattati Europei furono firmati a Roma. Il 25 marzo si celebra a Roma, in Campidoglio, la ricorrenza. L'atmosfera festosa che fino a qualche tempo fa si poteva immaginare per una data così importante è oggi inficiata dal diffuso euroscetticismo che circola in Europa. Anche in Italia, fino a ieri considerata il campione dell'europeismo, sta progressivamente crescendo il coro dei critici dell'Europa e dell'euro sia nella versione di chi vorrebbe una revisione dei Trattati sia in quella di chi ritiene necessaria un'uscita dall'euro o addirittura dalla UE. Siamo, dunque, a un bivio. Questo volume, che raccoglie i contributi di autorevoli studiosi aderenti al "Gruppo dei 20", intende riaffermare la validità della scelta europea e di quella dell'euro, sia pure asserendo la necessità della ripresa di un'iniziativa politica in grado di ristabilire più armonici rapporti tra cittadini e Istituzioni europee. Ciò è tanto più importante nel momento in cui la Brexit e i cambiamenti annunciati ed avviati dalla nuova Amministrazione USA sembrano dare forza alle idee degli euroscettici. Ci sono oggi, indubbiamente, una serie di circostanze che si trovano ad operare tutte insieme e rendono difficile il quadro europeo: la globalizzazione senza una governance adeguata, l'aumento delle ineguaglianze di reddito e benessere, l'impatto dei flussi migratori e di una insicurezza crescente, gli effetti della tecnologia sul futuro dell'occupazione, gli squilibri commerciali e finanziari internazionali. Il clima di incertezza e di ansietà per il futuro, diventato dominante presso famiglie ed imprese, ha portato a rappresentazioni in cui si contrappongono visioni "populiste" e non, piuttosto che soluzioni da adottare per affrontare i problemi dei ceti maggiormente toccati dalla crisi degli ultimi 10 anni.