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L'islam è arrivato in Cina attraverso percorsi impervi e sconosciuti, a dimostrazione che la geografia fisica non basta a impedire il contatto tra civiltà. La via della seta, i mercanti portatori di stili di vita diversi, poi l'incontro con le culture stanziali e nomadiche dei fiumi, dei deserti e delle steppe. L'islam in Cina, una proiezione che ci porta, di conseguenza, a definire l'identità del cinese, la natura territoriale della Cina mitica e storica. Ci induce a delineare i caratteri odierni di un continente formato da 56 etnie di cui 10 di cultura islamica (sostanzialmente sunnita) e una, la Han, maggioritaria, più meno in grado di assimilare le altre, in un ibrido sistema politico-economico determinato dal partito comunista. Un macrocosmo che certamente contribuirà a disegnare l'atlante futuro delle relazioni umane e influenzerà le scelte di politica internazionale dell'Europa. La religione islamica, d'altro canto, condizionerà nei prossimi anni le scelte di politica interna e internazionale della Cina, soprattutto alla luce degli eventi che hanno caratterizzato la cosiddetta "primavera araba" e sotto il vento che spira dal nord Africa al Medio Oriente, nella direzione decisa dell'Eurasia, con presumibili conseguenze sui rapporti tra etnie musulmane cinesi e governo centrale. Prefazione di François Géré.