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La consapevolezza che nulla sarà mai più come prima porta il Console a desiderare di tornare là, dove tutto era cominciato. Il Dono lo spaventa e si domanda come possa essere toccato proprio a lui, un insignificante Terrestre, capitato su quel mondo per caso. E, quando, viene riconosciuto come l'Emissario, sente che potrebbe non farcela. Lui non è pronto ad affrontare tutto quanto e vorrebbe fuggire, ma Lavelle e Simai lo fanno desistere poco prima che i Profeti si palesino annunciando la grande perdita che annienterà la sua mente.