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Composto nel 1907, il romanzo, inedito in Italia, diede inizio alla nutrita serie di variazioni sul tema del libro Flatlandia di Edwin A. Abbott. In un mondo a due dimensioni, un popolo di esseri piani (nel senso di piatti) scopre che una catastrofe planetaria sta per abbattersi su di loro; l'intuizione dell'esistenza di una terza dimensione li porterà a ideare un piano (nel senso di progetto) per salvarsi. Il racconto scientifico si avvale di una trama narrativa semplice in cui si inseriscono profonde considerazioni sulle dimensioni spazio-temporali percepite, nonché valutazioni filosofiche sul significato di tali limitazioni sensoriali. É sorprendente scoprire come Hinton, già all'inizio del secolo scorso, padroneggi concetti teorici di grande attualità. Il libro si presta a diverse chiavi di lettura che vanno dalle "semplici" considerazioni di geometria euclidea alle più complicate implicazioni di carattere trascendentale, senza trascurare la valenza di una rappresentazione, sebbene un po' caricaturale, delle tendenze culturali di inizio '900, quel magnifico periodo storico che vide l'affacciarsi delle principali teorie scientifiche moderne. Introduzione di Jorge Luis Borges.