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Una giostra s'avvita a spirale, sino ad accartocciarsi: anime inquiete che provano a farsi una ragione di cose che una ragione non possono avere. Come superare il senso di colpa per aver commesso uno dei gesti più gravi, di quelli per i quali non è lecito attendere perdono terreno: sottrarre la vita al tuo migliore amico? Come coltivare se stessi, percorrere i sentieri delle proprie più complicate congiunture, evitando nel contempo di procurar ferite alle persone care? Una famiglia comune: Attilio, Ludovica, Vera, si ritrova a fare i conti con un dramma i cui risvolti esterni si dimostrano cinici al punto da far ribollire il sangue in corpo: un incidente d'auto che coinvolge il primogenito, Alex, e costringe ognuno di loro a misurarsi con un'esistenza mai completamente compresa. E non basterà ad Alex allontanare da sé le cose, provare a seminarle, fuggire da sé, non fino al momento in cui avrà contezza della gravità della condizione altrui. Eppure devi trovare un varco, rendere le cose sopportabili. Altrimenti ti ritrovi di fronte a te stesso, alla prospettiva del dissolvimento di ciò per cui hai lottato, e allora non puoi chiedere ai tuoi nervi un'improbabile guerra di trincea...