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La progressiva decadenza di Berlusconi e l'ascesa dell'astro Renzi; la parabola di Cinque Stelle dalla chiusura totale, condita di aggressività e di suggestioni culturali tipiche del populismo di destra, alla timida apertura al sistema politico; una campagna elettorale per le europee in cui l'insulto l'ha fatto da padrone, con un Pd sontuosamemente vincitore col 40,8%. Un anno in cui la comunicazione si è arricchita del protagonismo di Renzi condito a base di tweet e di innumerevoli conferenze stampa, oltre che dello streaming a corrente alternata tra Pd e Cinque Stelle. Papa Francesco è apprezzato da tutti, mentre il nuovo Premier, amato a destra e sopportato a sinistra, avanza nei consensi e procede a macinare riforme, o quantomeno a impastarle, mentre per la cottura c'è ancora da attendere. Due testate che cambiano direttore, con Giovanni Toti "dirottato" da Tg 4 e Studio Aperto al cerchio magico dell'ex Cavaliere... Ma con tutte le due evidenti pecche, l'informazione Tv si conferma determinante, e la crescita del web "lavora ai fianchi" un pugile un po' suonato, ma tutt'altro che disposto ad andare al tappeto.