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Guido Mattioni è "felicemente ammalato" dell'America. Avendola girata per quasi quarant'anni, ne critica i difetti e ne adora i pregi, su tutti la sensazione "fisica" di libertà trasmessa dagli spazi infiniti. Da questa vitale necessità di "ossigeno" sono scaturite tre storie diversissime, popolate da decine di personaggi - quasi tutti veri - e ambientate in infiniti luoghi: dal Sud coloniale della bellissima Savannah (della quale lui è cittadino onorario) fino all'opposto, la border line più pericolosa al mondo, quella con il Messico, percorsa giorni e notti da giornalista negli anni Ottanta, quando in Italia non si conoscevano nemmeno le parole "immigrazione clandestina". Senza ignorare il resto, soprattutto i "nowhere", i Nulla senza lustrini che sono l'essenza stessa di un Paese perennemente in viaggio, ma senza mai chiedersi "dove" andare. Perché ciò che conta è solo "andare".