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Cento grandi scrittori raccontati come assi del pallone. Shakespeare come Bobby Charlton, Machiavelli come Eusebio, Dostoevskij come Maradona. Che cosa c'è di strano? In fin dei conti Hemingway, con quel suo fisicone e quella sua prosa senza tanti fronzoli, è un perfetto centravanti di sfondamento. Quando Garcia Màrquez ci racconta della magica Macondo, sembra proprio di vederlo mentre dribbla gli avversari come birilli. Per giocare in porta non c'è niente di meglio di uno scrittore che andava per farfalle come Nabokov. E il fuoriclasse Kafka, poi, è stato Rivera prima di Rivera. La ricetta è semplice. Basta scorrere la bibliografia di uno scrittore, avere letto qualche suo libro, conoscerne un po' la vita e la psicologia, andare a scovare qualche tic o mania, mettere insieme il tutto, agitare bene ed ecco che viene fuori il ritratto di una splendida mezzala dai piedi buoni o di un roccioso difensore tutto grinta e ardore agonistico. Una galleria calcistico-letteraria per chi crede che la letteratura, quella vera, e il calcio, quello vero, aiutano a vivere.