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Nella Messina postunitaria, una serie di delitti induce una parte della cittadinanza a pensare che la città è caduta nelle mani della mafia. Ma la Questura va oltre, e teorizza, dietro a quei reati, l'oscura regia di una società segreta, cui viene dato il nome di Liberi Purgatori, riconducibile al partito repubblicano locale e al loro capo assoluto, Giuseppe Mazzini, l'Apostolo. Lo scontro si sposta presto sul piano politico, con i principali esponenti cittadini che si schierano a favore della Questura o contro di essa, e con i giornali di riferimento che appoggiano l'una o l'altra posizione. Dosando lo strumento narrativo e il riferimento ai documenti, l'autore ricostruisce gli eventi, realmente accaduti, che sconvolsero la città di Messina per alcuni anni, offrendo uno spaccato della vita sociale e dei personaggi che la animavano.