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Un'indagine in una prospettiva interdisciplinare sulle diverse modalità di configurazione e rappresentazione di una selezione di opere letterarie palestinesi connesse al ricordo traumatico dell'espulsione di massa del 1948, La poesia riporta in vita tracce e luoghi cancellati dalla storia e dalle mappe geografiche. Interrogando il senso di "dislocazione" derivato da quella frattura, esprime l'ineludibile tensione tra memoria e oblio, presenza e assenza. Le opere in prosa di Kanafani, Natur, Habibi e Darwish vengono esplorate come potenziali serbatoi di contro-memorie della catastrofe del 1948. La memoria è agency volta a ristabilire un legame positivo con il proprio passato a rischio di oblio, è un atto di resistenza alle atrocità del presente.