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Thomas Hobbes è un pensatore decisivo per l'autocoscienza storica e teorica di molto pensiero novecentesco. L'autore del Leviatano ha rappresentato un costante punto di riferimento, di confronto e di critica nel corso di tutto il secolo: lo sviluppo considerevole degli studi specialistici hobbesiani ne è una prova tangibile. Per molti autori, tuttavia, l'interpretazione di Hobbes è stata soprattutto il banco di prova per precisare il quadro della modernità e per interpretarne le persistenti tensioni. A conti fatti è difficile - soprattutto nella prima metà del secolo - trovare studiosi hobbesiani "specialisti" che non siano altrettanto animati da un intento interpretativo più generale relativo alla natura della modernità: Ferdinand Tönnies, Carl Schmitt e Leo Strauss sono forse i casi più emblematici di questo intreccio di intenzioni. Il presente volume raccoglie contributi relativi a pensatori novecenteschi che hanno letto Hobbes in connessione con il problema della natura del moderno, della sua genesi e della sua crisi: da Schmitt a Strauss, da Blumenberg a Arendt e Voegelin fino agli sviluppi della contemporanea "Italian Theory"...