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La romanità continua a stupire: a due passi dal tempio delle Vergini Vestali, che sarebbero state seppellite vive se avessero violato il loro voto di castità, lungo la via più sacra della città, percorsa quotidianamente da Senatori e Sacerdoti impegnati a preservare le antiche tradizioni e il buon nome di Roma, si offriva sesso a pagamento in un locale con un numero inusitato di celle anguste dove i Romani potevano trovare ristoro e intrattenimento erotico. La storia del Foro è fatta anche di aspetti di vita quotidiana che hanno lasciato tracce meno evidenti e poco studiate all'interno della grande piazza monumentale. Luoghi di prostituzione ricavati nel contesto di osterie e domus strutturate su più piani per sfruttare al meglio uno spazio prezioso e redditivo: al piano terra la cucina e il servizio al banco, un po' più in basso delle piccole terme e nei sotterranei lunghi corridoi con stanzette grandi quanto basta per ospiare un letto, un tombino e una tenda come divisorio.