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Pallanza, estate 1913. Daniel, un giovane inglese in vacanza dagli zii, è colpito dalla bellezza di una villa settecentesca, avvolta nei giardini e nella vegetazione subtropicale dell'isoletta di San Giacomo, in mezzo al Golfo Borromeo. Chi l'ha presa in affitto? Chi sono Mrs. Elizabeth Suvorin, suo figlio Andrey e l'inquietante anziana francese, Madamoiselle Le Nôtre? Nel giro di qualche giorno Daniel avrà modo di farne la conoscenza e di frequentarli, recandosi a Villa Ada, organizzando una gita in barca verso Cannobio e un'avventurosa escursione sul Mottarone. Stringerà così amicizia con il giovane Andrey e non potrà restare insensibile all'affascinante bellezza di Mrs. Suvorin. Il romanzo individua in quell'estate sul Lago Maggiore un momento unico e irripetibile nella vita dei suoi protagonisti, affrontando lo sviluppo dei rapporti e degli affetti, la formazione personale dei due giovani ventenni, la complessità e la limpidezza del carattere di Elizabeth, la crisi esistenziale del suo secondo marito, il diplomatico russo Paul Suvorin. Il lago, dipinto in una serie di delicati acquarelli di luci e colori che fanno da contrappunto alla narrazione, non costituisce un semplice sfondo, ma è piuttosto un protagonista. La ricchezza e la varietà dei paesaggi che offre, il suo continuo mutare nelle diverse ore del giorno e nel rapido trascorrere dell'estate, sono l'emblema del continuo divenire che è la nostra vita.