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Nel romanzo alchemico "L'opera celeste" il mito si fonde con il simbolo, così come l'essere con l'avere, lo spazio con il tempo e l'arte con la scienza, in altre parole il tema di fondo è rappresentato dall'unione degli opposti. Questa complementarietà è il segno che rimanda ad un significato ultimo che l'essere umano, nel nuovo millennio, deve ancora riconoscere. Questa unione alchemica se funzionasse nell'uomo contemporaneo allora si rifletterebbe sull'intera società. Ci sarebbe così l'unione del pensiero materialista con quello spirituale. L'unione del pensiero consumistico e materiale occidentale, con quello conservatore e spirituale orientale. L'equilibrio dei due opposti; tra l'Avere e l'Essere. Questa unione porterebbe pace e serenità su tutto il pianeta Terra. Gli antichi archetipi presenti nell'Opera si rivelano in uno scenario attuale e sincronico, nel quale le prospettive temporali delle leggende evocate, si uniscono in una sorta di collettiva eterna fusione mitologica rivolta al bene, all'unione e alla fratellanza universale