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Si può scendere all'inferno e poi risalire verso la luce, dopo aver vissuto le vicende più turpi, proprio come accadde al sommo poeta? A volte ce la si fa, ma non senza cicatrici che segnano la vita della protagonista per sempre. Questo narra Zuzù nel suo diario che fa male come un pugno nello stomaco; perché è realistico da far paura, perché è disarmante, perché ascia l'amaro in bocca. Perché è la storia, vera, di chi come lei dalla vita non ha avuto sconti, ma rialzandosi ha continuato il suo cammino verso la luce. E, dopo tanta oscurità, l'ha trovata. Prefazione di Andrea Buscemi.