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Il volume verte sull'individuazione di strumenti progettuali in grado di ridurre le condizioni che rendono i luoghi urbani insicuri o percepiti come tali. "Gli spazi pubblici aperti tendono a diventare terra di tutti e di nessuno, spazi di incursioni deresponsabilizzate e di logiche appropriative selvagge: un teatro dove sia le presenze umane, sia gli edifici sono in perenne gara fra loro a chi alza di più la voce. Viene messo a dura prova la città come ambito primario dove si pratica e si viene educati al bilanciamento di libertà e responsabilità. La questione non può non riguardare l'urbanistica e il disegno urbano. La ricerca di Sandro Coccoi copre una lacuna vistosa nella realtà italiana. Su due piani: misura lo stato della questione con ricognizioni su alcune realtà significative; traccia un utile bilancio delle esperienze più significative sia sul terreno interpretativo, sia su quello della messa a punto di linee guida per la progettazione urbana".