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Di Alessandro Crivelli assai poco è stato invero scritto ai giorni nostri, nonostante gli alti uffici e cariche da lui ricoperti. Egli fu tuttavia uno dei protagonisti "politici" ed ecclesiastici, nel bene e nel male del suo agire, del Cinquecento, e sommamente negli anni della sua nunziatura apostolica in Spagna. Le sorti del concilio tridentino, seppur in parte, passarono altresì dalle sue mani, dalla sua arguzia e dal suo intelletto. Dell'intero casato Cribellorum, egli sarebbe stato secondo per importanza e onori soltanto a Uberto, unico della vastissima schiatta a essere elevato al soglio di Pietro. Egli dovrebbe essere rimembrato come "il Magno" dei conti Crivelli di Dorno e di Lomello, colui grazie al quale il nome di Lomello, soprattutto, dopo la dispersione dei conti palatini, sarebbe ritornato in auge in buona parte d'Europa.