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Folco, il protagonista della narrazione, altro non è che la propaggine dell'autore: il suo alter ego, anzi il suo avatar per dirlo in sanscrito. Giovane, zaino in spalla, parte per il suo viaggio in un vecchio continente in piena Guerra fredda. Conosce un amico con il quale condividerà le sorti di un grande progetto: gli Stati Uniti d'Europa, fino ad arrivare alla primavera del 2024. Passato, presente e futuro, a cavallo di una solida convinzione europeista. In mezzo gli intrighi della criminalità organizzata, le guerre di religione, gli scontri tra culture, gli integralismi e l'infinita fiducia nell'azione diplomatica, nel sapere. Dal muro di Berlino alle più recenti mattanze dell'ISIS. Verità storica e finzione, auspicio, sogno. Fino ad un finale spiazzante, edulcorazione di un ex ragazzo che si lascia Woodstock alle spalle ed attraversa gli ultimi decenni del Novecento, carichi di idealismi e di costruttivi confronti politici, e cerca di trascendere l'horror vacui ideologico degli anni zero del terzo millennio.