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Con quest'opera Inia Belleri torna a raccontare gli anni dal dopoguerra fino al boom economico, quando i cambiamenti sociali e di costumi furono così profondi e rapidi da far sì che le due generazioni più prossime, padri e figli, quasi non si riconoscessero. La scrittrice con leggerezza e con la solita sottile ironia, racconta del passaggio epocale da quando si parlava soltanto in dialetto e si rispettavano le gerarchie familiari, le tradizioni e le feste comandate a quando le mille piccole rivoluzioni delle abitudini, dalla scoperta della gomma da masticare alla cotonatura dei capelli con la lacca fatta in casa con birra e zucchero al frigorifero, hanno in pochi anni trasformato il mondo rurale, quale era l'Italia intera del primo dopoguerra. Ottantacinque racconti scritti in italiano ma cosparsi qua e là di frasi in dialetto bresciano che fanno da collante tra i due mondi.