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"E questa ipotesi di riscatto - che tutto salva in ciascuno - arreca alla tavolozza espressiva di Raffaele Giannantonio una scioltezza di linguaggio, un brillare di toni e di registri e un impatto creativo che stupiscono il lettore e che lo orientano a rileggere senza fretta, a fermare il dito su un verso e a dire, con il poeta, che sì, la poesia è una disponibilità che salva (come l'amore) e che fa crescere, è un fatto che conquista e che poi libera, è una veglia nell'incontro serale dei raccoglimenti. E qui, proprio qui, credetemi, è la forza e l'incanto di questa raccolta." (Vito Moretti) "Così si dispiega il suo cammino, anche con una vena ironica ("Ai poster l'ardua sentenza"), scandendo i mesi, facendo tornare alla mente antichi detti e confrontandosi con i problemi quotidiani, il tutto in un continuo interrogarsi dentro e colloquiare con se stesso, alla ricerca, forse vana, di una identità: "Chi sono io? / Mi cerco e non mi trovo / in fondo ad uno specchio / che inghiotte i miei ricordi"." (Dante Marianacci)