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Augusto Farini, giovane operaio lecchese, matura un odio implacabile nei confronti del re Umberto I, in quanto questi ha premiato con un'onorificenza il generale Fiorenzo Bava Beccaris, autore della repressione in Milano nel maggio 1898. Morta la madre, Augusto si trasferisce da Lecco a Roma, nel periodo in cui si verificano importanti avvenimenti di carattere politico e religioso, tra cui l'inizio dell'anno santo. Nella capitale, dopo molte vicissitudini, Augusto prenderà una decisione, che segnerà la svolta della sua vita e che lo condurrà a Monza la sera del 29 luglio 1900, proprio a pochi passi dall'odiato Umberto I. I tratti tipici del romanzo storico e del giallo si intrecciano in quest'opera dai toni sferzanti e dal linguaggio vivido come le vicende che la animano.