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Gabrielle Coco Chanel incarna ancora oggi l'emblema della donna imprenditrice. Ha dimostrato a tutti e a tutte che con il solo lavoro è possibile arrivare laddove nessuno era arrivato prima: a costruire una fortuna immensa contribuendo in modo determinante alla causa femminile. Chanel ha infatti restituito alle donne la libertà e l'ha fatto attraverso la moda, eliminando busti, velette e imbottiture che limitavano i movimenti e definivano l'immagine femminile come immagine di fragilità e leziosità. Ricordata per il suo stile e il suo carattere inconfondibili - con le larghe narici, gli occhi vispi, il caschetto corto, la sigaretta tra le labbra, le forbici al collo e la verve polemica - rappresenta la donna sicura, sola e autosufficiente, amante delle arti e del lavoro. La sua è la storia di un'incredibile ascesa: la rivincita della contadina. Figlia di ambulanti, visse in orfanatrofio dai dodici anni e, "lavorando come nessun altro", divenne ricchissima e celebre in tutto il mondo, grazie alla creazione di uno stile unico. Elena Triolo ha elaborato - con il suo tratto sicuro e graffiante - un'interpretazione fiera e altera della stilista, non senza un tocco di ironia.