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Francesco Aprile continua, con questa nuova silloge, la sua caparbia scelta di percorrere il cammino della vera poesia. Densi di un linguaggio sanguigno e crudo, i versi di Aprile scuotono i sensi, celebrano inquietudini, passioni, morti e rinascite continue dell'anima, instillando in chi li legge una nuova capacità di visione. Aprile ci mostra come sia possibile scrutare nel cuore attraverso un neon, il rumore della pioggia o una banconota da cinquanta euro, perché l'emozione è, e va cercata, in tutte le cose. La rabbia, l'amore, il desiderio e il ricordo: tutto si muove, tutto cresce, tutto cade. E in questo ciclo vitale delle onde c'è l'uomo che ama e rinasce, l'uomo che osserva e quello che muore. È un moto di parole e sottili percezioni, che accoglie ogni battito di ciglia e di cuore come eterni testimoni del nostro vivere e amare.