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"Il mio nome è Pally. Ho vissuto tempi migliori, ma quelli attuali non sono poi tanto male. L'amica Chicca, da cui sono sempre stato attratto, ma che non ha mai voluto essere mia, un giorno durante un alterco mi ha tacciato di egoismo: "Tu non sai amare né i tuoi simili né gli umani, perché sei un gatto egoista", ha dichiarato. Non sono proprio sicuro del significato, tuttavia ho compreso che non si tratta di un complimento. Più di una sera, al chiaro di luna, abbiamo discusso la sua opinione, ma finiva sempre in rissa. Chissà se posso fidarmi del vostro giudizio... mi piacerebbe raccontarvi la mia vita, così voi potreste giudicare"....così inizia la "Felina commedia", scritta - o per meglio dire "tradotta" - da Maria Grazia Sereni. Racconti di un altro mondo, parallelo e incrociato con il nostro: il mondo dei gatti. Dal loro punto di vista, ci raccontano le strane abitudini dei loro amici umani, nel bene e nel male, ma sempre con affetto reciproco e rispetto. Ma il gioco dei gatti narratori è anche gioco letterario, che riprende nei titoli dei paragrafi e negli argomenti le letture preferite - questa volta - dell'autrice (o traduttrice?) umana.