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Mara Nicotra ha voluto fornire al lettore una serie di dati, molti dei quali veramente allarmanti, collocati in uno scenario ambientale di rara bellezza e in un contesto storico, economico e socio-politico assai complesso, frutto di elementi e scelte in parte dovuti alla natura, in parte alla volontà dell'uomo, in parte alla miseria e all'incertezza. Mara Nicotra si chiede se quanto è accaduto a Melilli e, più in generale, nell'area territoriale del golfo di Augusta, debba essere considerata una fortuna o una catastrofe, si chiede se sia o meno possibile attivare una azione di riequilibrio ecologico, quanto costi e se essa possa o no alterare le condizioni socio-economiche e occupazionali di quello splendido scorcio di Italia o, per meglio dire, di quella Magna Grecia della quale si sente ancora parte integrante. Insomma, la domanda che pervade l'intero testo sembra essere: l'industrializzazione, che quando fu avviata indubbiamente costituì una risorsa per l'intera Sicilia orientale, può diventare, oggi, un'opportunità, attraverso la sua ridefinizione in termini di riconversione, di recupero e di bonifica?