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Il titolo riprende un verso di Orazio che recita: sordo asello fabellam narrare, ossia raccontare una fiaba all'asinello sordo. È così che il poeta vede la condizione odierna della poesia. Le belle parole dei poeti, lette e ascoltate da pochi, spesso raggiungono orecchie sorde. Il titolo della raccolta possiede anche un altro significato: fraintendimenti ed interpretazioni errate sono inevitabili, tuttavia, è necessario continuare a parlare, anche se ad ascoltarti saranno solo asinelli sordi. La raccolta si caratterizza per uno sguardo purista e minimalista (c'è una poesia composta solo da puntini di sospensione) e per i toni pacati: tratti tipici dell'estetica di Kajokas, maestro nel parlare delle piccole cose della vita quotidiana svelando l'immensa bellezza del creato.