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Animali macellati dopo una vita innaturale, segregati in spazi angusti e in costante sofferenza; animali in gabbia, vittime di sperimentazioni, oggi tanto crudeli quanto inutili. Animali uccisi per un trofeo. Animali umiliati, abusati e privati della vita per il nostro divertimento o per la nostra vanità. Ma fortunatamente c'è chi sta tentando di cambiare le cose, ammettendo che tutto questo è inaccettabile da parte di una società civile. "Un movimento di liberazione esige un'espansione dei nostri orizzonti", ha scritto nel 1975 il filosofo australiano Peter Singer, il teorico della liberazione animale. Così l'essere umano, dopo aver combattuto per un'apertura della sua mente nei confronti dell'altro (il diverso, il nero, la donna, lo straniero), sta ora ingaggiando una nuova battaglia che espanda gli orizzonti della sua coscienza verso i non umani, riconoscendo agli animali quel diritto alla vita e al benessere da cui nei secoli li ha sistematicamente esclusi. Questo libro vuole suggerire spunti di riflessione su quanto c'è ancora da fare perché il rispetto della vita possa davvero definirsi tale; e sulle opportunità (a volte straordinarie) che la collaborazione uomo-animale può invece offrire.