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Se la parola ingegneria deriva dal latino "ingeniosus" (ingegno) e se per ingegnere si indicava un uomo intelligente, pratico, capace di risolvere problemi, chi meglio di Leonardo potrebbe rappresentare questa figura? Depositario del sapere rinascimentale, il cui più alto esponente fu Brunelleschi, e conoscitore delle più innovative scoperte dei manoscritti degli ingegneri senesi e fiorentini del tempo, Leonardo, oltre che come artista, si autocelebrò nella lettera a Ludovico il Moro nel 1482 come ingegnere abilissimo nella realizzazione di progetti di apparati militari, di opere idrauliche e di architettura, lasciando soltanto alla fine poco spazio alle opere di scultura e pittura. A coronamento dello sviluppo dell'ingegneria rinascimentale, Leonardo seppe raccogliere e trasmettere tutte le innovazioni fin ad allora raggiunte, pur cercando di migliorarle offrendo contributi di assoluta originalità. Dispiegati in particolare nel Codice Atlantico ma anche nei Codici di Madrid troviamo oltre mille fogli nei quali Leonardo elabora, perfeziona e realizza studi meccanici, tecnici e scientifici ritenuti a distanza di anni intuizioni e creazioni eccezionali.