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Il volume raccoglie riflessioni relative alla gestione psicologica nelle simultaneous care e al coinvolgimento emotivo nelle situazioni critiche, corredandole con una interrogazione, di impronta filosofica-antropologica, sulla possibilità di conferire un senso al dolore. La dimensione psicologica si connette così a quella assistenziale e antropologica alla luce di un comune approccio orientato verso l'altro, "per l'altro" come dichiara il titolo. Accogliere la persona nella sua alterità e individualità può contribuire positivamente alla pratica assistenziale che pone al centro il paziente e la sua qualità di vita. L'impostazione anti-egocentrica è qui proposta come strumento utile per la formazione psicologica di chi svolge ruoli assistenziali nell'ambito delle cure palliative.