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«Cos'è dunque che muove Aldo Gerbino a interagire con pittori e artisti che vengono a incrociarsi con la sua strada? Si potrebbe parlare genericamente di "sicilitude" e magari far ricorso a una famosa definizione che della sicilianità ha dato Leonardo Sciascia: "La sostanza di quella nozione della Sicilia che è insieme luogo comune, idea corrente, e motivo di univoca e profonda ispirazione nella letteratura e nell'arte" e che ha a che fare con l'indole e le tendenze, causate da ragioni storiche, climatiche e insulari. Può darsi che questo conti, ma nel caso di Gerbino alla naturale attrazione diciamo pure viscerale si unisce ancora e sempre un istinto cognitivo che fa parte integrante della sua personalità, una dimensione e misura antropologica che è in atto costante nel suo modo di essere e di agire e dunque di scrivere.» (Dalla premessa di Paolo Ruffilli). Aldo Gerbino legge con diciotto poesie le diciotto opere d'arte che costituiscono la sua lettura.