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Il racconto inizia nel Seicento con Agostino Giuadrone, nativo della valle Soana, e prosegue con i numerosi discendenti di questa famiglia che, nel corso dei secoli, hanno intrecciato la loro storia personale con i fatti della Storia avvenuti in Canavese. Il romanzo, vivida testimonianza di un lontano passato, restituisce spaccati di vita di un tempo in cui l'esistenza era fatta di sacrifici e duro lavoro, concentrata più sulla concretezza del quotidiano che sull'esaltazione dei sentimenti. Le difficoltà erano tuttavia mitigate da una fede semplice ma profonda e dall'inconsapevolezza di un'esistenza diversa e migliore, perché in campagna tutti vivevano in modo simile. Benché in forma romanzata, l'autrice racconta momenti di vita reale debitamente documentati attraverso un meticoloso lavoro di ricerca storica. Ci si immerge così in un "piccolo mondo antico" in cui rivivere emozioni, gioie e drammi che, pur in una distanza temporale notevole, rispecchiano le emozioni e i sentimenti degli uomini di ogni tempo.