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Fra le fonti cui Duchamp ha attinto per costruire la sua opera, una delle più importanti è lo scienziato scozzese James Clerk Maxwell. Duchamp non cercò ispirazione soltanto nelle teorie scientifiche, ma anche nella personalità di Maxwell, nel suo sense of humor e nella molteplicità dei suoi interessi, letterari e artistici. Come scrive Giorgio Montecchi nell'introduzione, «Paola Magi analizza l'attività creativa di Duchamp e la mette in relazione con le suggestioni intellettuali e emotive dell'artista suscitate dal suo incontro con i pensieri e le suggestioni che avevano animato la mente di Maxwell, a lui filtrate dalla biografia Lewis Campbell e William Garnett. Un nuovo livello di lettura avviene quando ciascuno di noi apre questo libro e s'inoltra nella lettura. Ha così inizio una bellissima avventura che, tra analisi critiche e contemplazioni estetiche, si trasmuta col trascorrere delle pagine in un'avvincente esperienza di lettura e di arte».