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Eroi, boss, numeri uno: nomi diversi per indicare persone, o forse cose, diverse. I nostri personaggi - realmente esistiti o soprattutto inventati - sono quotidiani compagni di strada, metafore che ci aiutano a decodificare il presente e renderlo sopportabile, punti di riferimento della memoria o più semplicemente stampelle per la fantasia, per la rievocazione di storie già ascoltate o per la creazione di storie che potremmo appendere loro addosso. Compagni di strada ai quali è comodo appoggiarsi quando si è stanchi o delusi dalle persone cosiddette "normali". Del resto, se proprio non ci servissero più, li avremmo già uccisi o dimenticati, sepolti nelle pagine di un libro, nelle spire di un film o nello scaffale più segreto della memoria. Ricordandoli per filastrocche, una per ciascuno, a cui segue una breve noterella erudita, l'autore li ha messi in fila per ordine alfabetico, come nell'elenco dei compagni di classe nel registro della maestra: Alice è quella carina del primo banco, Superman svolazza lungo i corridoi, Robin Hood ruba le merendine dai cestini, Napoleone è in castigo dietro la lavagna e Pierino... beh Pierino è il solito pierino.