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Un Leopardi che parla del cibo fa correre inevitabilmente il pensiero alla cucina del suo tempo. A tanto induce il manoscritto risalente al soggiorno del poeta a Napoli contenente un elenco di 49 pietanze che lascia intravedere come egli si ponesse di fronte alla cucina napoletana dell'Ottocento. Questo rapporto va ricercato nei trattati di cucina partenopea con i quali però nessuno ha proposto un confronto veramente fedele all'autografo leopardiano. In questo volumetto le pietanze della lista vengono perciò paragonate alle ricette di tali opere che vengono riprodotte in formato digitale proprio al fine di coniugare gastronomia e coerenza storica. Accompagnano il lettore commenti illustrativi, spiegazioni di procedimenti abbandonati e di termini culinari antichi e non più in uso, considerazioni sulle singolari abitudini alimentari di Leopardi e riferimenti ai suoi pensieri sul cibo ripresi dalle sue opere.