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Se si eccettuano le poesie giovanili, i primi testi pubblicati da Artaud riguardano la pittura. Sono resoconti dei Salons parigini, secondo una tradizione critica che in Francia fin dal XVII secolo costituisce un genere letterario colto e raffinato. Basti pensare ai Salons di Diderot e di Baudelaire. In questi primi scritti, Artaud delinea una vera e propria teoria della pittura: ricerca una "verità" in pittura, un'espressione, un pensiero. Rifiuta la semplice tecnica, la pittura narrativa, l'effetto decorativo. L'interesse di Artaud per la pittura si connette anche alla sua attività di pittore, attività che, interrottasi nel 1924, sarà ripresa negli ultimi anni. Proprio alla luce dell'ultimo Artaud, i Salons sono rivelatori, non solo perché anticipano molte tematiche che saranno riprese negli scritti della maturità, ma anche perché Artaud è sempre ritornato sui suoi scritti per riscriverli, correggerli, a partire dalla nuove posizioni raggiunte, in una ricerca continua mai definitiva.